Ing. Giuliano Arbizzani
Via Isei, 2
47521 Cesena - Italy EU
tel. +39/0547/21261
cel. +39/339/8825816
giuliano.arbizzani@libero.it


Delegato per gli Ingegneri di Forlì-Cesena
al Comitato Nazionale Inarcassa
Precedente

Gentile collega,

ecco la seconda comunicazione in tema preelettorale con la quale desidero chiarire anche il mio pensiero in merito alla trasparenza.

Nell'anno scorso la dirigenza di Inarcassa ha ricevuto diverse critiche da più fronti:

     Ordini Ingegneri

     Ordini Architetti

     Sindacato Inarsind

     Delegati Inarcassa e Iscritti Inarcassa

Tutto questo fuoco di critiche probabilmente non ha riscontro negli anni precedenti.

CRITICA DEI PRESIDENTI DEGLI ORDINI DEGLI INGEGNERI D'ITALIA

L'assemblea dei Presidenti degli Ordini degli Ingegneri, nell'anno scorso, ha istituito un gruppo di lavoro denominato "Temi previdenziali Inarcassa", presso il CNI a Roma, a cui ho partecipato per delega del Presidente dell'Ordine degli Ingegneri di Forlì.

Il risultato del lavoro è contenuto nel Documento di Sintesi.

In sintesi i Presidenti chiedono ad Inarcassa:

     maggiore trasparenza;

     istituzione di una gestione separata Inarcassa per i colleghi dipendenti anche titolari di partita Iva;

     pari rappresentanza tra ingegneri e architetti;

     limiti di durata delle cariche;

     investimenti che diano impulso alla professione o ne favoriscano il lavoro;

     revisione del meccanismo previdenziale della riforma 2012;

     revisione del regime sanzionatorio;

     possibilità compensare contributi con crediti irpef;

     incentivare la costituzione di assemblee degli iscritti;

CRITICA DEGLI ORDINI DEGLI ARCHITETTI

L' Ordine degli Architetti di Roma, che, per intendersi, nelle sue file annovera un numero di iscritti a Inarcassa quasi doppio di quelli dell'Emilia Romagna, ha promosso un tavolo con altri Ordini degli Architetti che ha formulato un documento comune Esito dei lavori del tavolo Inarcassa fatto poi proprio dall' Ordine Architetti di Roma e poi ripreso anche da altri ordini e anche dalla Federazione degli Architetti dell'Emilia Romagna, ha promosso diversi momenti di dibattito pubblico tra cui, l'ultimo in ordine di tempo: "Inarcassa e la sostenibilità sociale del sistema contributivo", di particolare importanza per la partecipazione del Presidente Inarcassa e del Prof. Massimo Angrisani (uno dei più importanti attuari italiani) che ha trattato la sostenibilità del sistema Inarcassa.

In sintesi gli Ordini degli architetti chiedono ad Inarcassa:

     una riformulazione della riforma del 2012 nel senso di un'effettiva equità delle prestazioni, dignità di vita dei professionisti e sostenibilità della Cassa;

     una gestione del patrimonio formulata secondo parametri condivisi e certi, per la quale gli organi direttivi siano chiamati a rispondere in termini di responsabilità diretta delle scelte operate;

     una gestione trasparente, coerente a quanto stabilito dalle leggi nazionali che regolano tale obbligo per le pubbliche amministrazioni, così come previsto dallo statuto e dal regolamento interno di Inarcassa impegnandosi, nel contempo, a rimuovere ogni eventuale ostacolo alla sua completa attuazione;

     orientare politiche di sostegno strutturale al lavoro professionale di architetti ed ingegneri promuovendo la competitività degli studi e la qualità delle prestazioni;

     mantenere un ruolo coerente agli scopi statutari e alle finalità previdenziali ed assistenziali della cassa;

     consolidare i rapporti tra il sistema ordinistico e la cassa finalizzato ad operare in sinergia e non in concorrenza.;

CRITICA DI INARSIND

Inarsind il più importante sindacato degli architetti e ingegneri liberi professionisti italiani, dopo la riforma, si è rivelato particolarmente critico e, in un intervento alla rivista on-line Lavori Pubblici, dal titolo "Inarcassa e gli investimenti in società non quotate: Arpinge, Parching, Inarcheck, Fondazione, Community e Campus Biomedico" (pdf)

ha espresso pesanti e gravi critiche alla gestione degli investimenti in generale e ad alcuni in particolare e alla fondazione Inarcassa, verso la quale non hanno mai dimostrato simpatia nemmeno i consigli nazionali degli architetti e degli ingegneri, e che forse Inarsind sente come potenziale rivale.

A breve giro di posta, sempre su Lavori Pubblici, la replica della Presidente Inarcassa Paola Muratorio con: "Inarsind stai sereno" (pdf).

A parte il titolo nel quale l'editore "ricorda la ormai celebre frase rivolta da Matteo Renzi all'allora presidente del Consiglio Enrico Letta, pochi giorni prima di fargli le scarpe...", la replica rivendica ad Inarcassa di essere tra i migliori investitori istituzionali, richiama nove gradi di controllo interni ed esterni e rilancia accuse a Inarsind e in particolare all' ing. Marcello Conti, che è stato presidente di Inarsind ma anche il presidente di Inarcassa che durante il decennio della sua presidenza ha lanciato la Muratorio alla sua quindicinale presidenza.

Continuando i brevi giri di posta ecco la replica dall'ing. Salvo Garofalo Presidente Inarsind: "Inarsind non è sereno ma furioso e indignato" (pdf) nella quale replica a tutti gli argomenti trattati.

Ma poi infine dopo pochi giorni anche la replica di Marcello Conti: "Pesanti accuse a Inarcassa da un suo delegato ed ex Presidente" (pdf) in cui l'ex "padrino" della presidente Muratorio accusa pesantemente la riforma 2012, la gestione degli investimenti e la Fondazione Inarcassa.

Poiché a questi due interventi non si è avuta replica, a difesa della presidente richiamo un intervento in un forum specializzato di Inarcommunity di Mario Brodolini un esperto Delegato Inarcassa: "proprio non condivido quanto espone l'ex Presidente ing. Marcello Conti".

CRITICA DI ALCUNI DELEGATI INARCASSA E NUOVI MOVIMENTI

Durante i pochi mesi in cui si è gestita la riforma 2012, uno sparuto gruppo di delegati Inarcassa, raccolti sotto lo pseudonimo "SalvaInarcassa" capitanati dall' ing. Enrico Oriella hanno provato a formulare una proposta di riforma alternativa, la mancanza di approfondimento della proposta, dovuta anche allo scarso supporto dell'ufficio studi di Inarcassa, depositario delle statistiche della cassa di previdenza, non ha incontrato il favore della maggioranza dei delegati.

Subito dopo l'approvazione della riforma, tra gli iscritti, è nato un movimento spontaneo a rete che si è raccolto sotto l'acronimo "InarcassaInsostenibile" che, principalmente, sostiene le problematiche della parte più debole degli iscritti, cioè coloro a cui l'aumento dei minimi ha creato grossi problemi e valga per tutti sapere che circa 40.000 ingegneri e architetti, il 27% degli iscritti attivi, versano in condizioni economiche al di sotto della soglia di povertà (più architetti che ingegneri che hanno un reddito mediamente superiore) e tutti questi colleghi, se non avessero avuto la fortuna di essere "liberi" professionisti, ma fossero stati dipendenti, avrebbero avuto diritto agli 80 euro di Renzi.

Attualmente sotto l'acronimo "Inarcassa 2.0" che oltre a SalvaInarcassa e InarcassaInsostenibile sembrerebbe avere anche il sostegno del CNI e il sostegno degli Ordini degli Architetti laziali indicano come primo obiettivo: "la Trasparenza, perché anche se non è quella che in un momento di crisi si sente come l'istanza più urgente, è in realtà la chiave che permette all'Iscritto di stabilire un rapporto corretto e fruttuoso con il proprio Delegato e con la Cassa e garantisce, pur in assenza di vincolo di mandato, che la rappresentanza non si esaurisca all'indomani delle elezioni".

Tutti insieme condividono un programma e presentano un folto numero di candidati alle elezioni nelle varie province.

Per contro la grande maggioranza dei delegati uscenti, che si ripresentano, non è raccolta in qualche raggruppamento, ma svolge autonomamente la propria campagna elettorale e, in Internet, l'unico atto che ho potuto reperire è solo un documento del giugno 2013, sottoscritto da un foltissimo gruppo di delegati che difendono le scelte operate e ribattono alle accuse.

TRASPARENZA SECONDO LA PRESIDENTE PAOLA MURATORIO

Di fronte a tutte queste critiche ovviamente la Presidente non poteva restare insensibile e non rispondere e così è intervenuta con l'editoriali della rivista Inarcassa del secondo trimestre 2014: "Trasparenza per legge, per convinzione, per vocazione".

Secondo Paola Muratorio trasparenza è il contrario di opacità non di riservatezza, trasparenza non significa dire e sapere tutto di tutti e gestire in pubblico informazioni riservate, ma trasparenza è mettere in grado i portatori di interessi di valutare con cognizione di causa l'operato di una azienda e dei suoi responsabili.

Ma Inarcassa è trasparente per legge perché i bilanci sono redatti in base ai principi contabili e vengono approvati o controllati dai Revisori, dai Ministeri Vigilanti, dalla Corte dei Conti, dal Parlamento, dalla Covip e dalla Banca d'Italia.

Ma Inarcassa è trasparente per convinzione e quindi dà evidenza alle procedure relative alle politiche di investimento ed è noto il portafoglio di Inarcassa.

Ma Inarcassa è trasparente per vocazione gestionale perché con un capitale di 7,3 mld non è possibile compiere le transazioni finanziarie senza trasparenza e correttezza.

Per la verità in conclusione dell'editoriale il testo: "E non sono stati disciplinati a caso gli obblighi attribuiti al Presidente del Consiglio di Amministrazione ed al Comitato Nazionale dei Delegati, il cui regolamento determina modi e tempi di diffusione dei verbali delle riunioni degli organi amministrativi." credo lascerebbe intendere che questi verbali in qualche maniera possano essere diffusi, mentre, invece, non sono divulgabili i verbali del CDA, per esempio io a tutt'oggi non ne ho mai letto nessuno e, a termine di regolamento, non sono divulgabili i verbali del CND di cui faccio parte e dei quali ovviamente dispongo.

Comunque la Presidente Muratorio nell'editoriale del terzo trimestre 2014: "Benvenuta campagna elettorale" risponde agli attacchi che gli sono stati mossi richiamando l'attenzione sui veri problemi di Inarcassa, quali l'aumento del prelievo fiscale sulla previdenza che drena vitali risorse per le pensioni e, ricorda, che in campagna elettorale, per aumentare i consensi, si elevano gli strilli di chi si sveglia in queste occasioni, per dare voce alla propria frustrazione e il metodo più vecchio per contrastare gli avversari è la denigrazione, ma il tempo è galantuomo e gli atti documentano i fatti.

TRASPARENZA SECONDO IL SOTTOSCRITTO

Il 31 gennaio 2011 l'ENPAP, l'ente di previdenza degli psicologi, ha acquistato a Roma, a 50 m dalla fontana di Trevi, in via della Stamperia, la sua nuova sede per 44 mln di euro, dal Senatore Riccardo Conti che, poche ore prima, l'aveva acquistato da IFIM Immobiliare per 26,5 mln di euro.

In seguito alla vicenda c'è stato un avvicendamento ai Vertici dell'Enpap e il nuovo presidente Felice Torricelli ha varato il «progetto trasparenza»di cui riporto:

Tutte le delibere approvate (fatta eccezione per quelle che trattano dati sensibili) diventano pubbliche all'interno del portale www.enpap.it.

Mentre le decisioni finanziarie saranno frutto di un processo organizzato, gli iscritti avranno a disposizione un quadro completo dell'attività e della struttura dell'Enpap.

Sono già pubblici, per esempio, i compensi, le delibere commentate del consiglio di amministrazione, l'organizzazione dell'istituto e i suoi bilanci.

Saranno accessibili la composizione del portafoglio finanziario, le statistiche sugli iscritti, i tempi di erogazione dei servizi.

Per il nuovo CDA la trasparenza e la pubblicità degli atti sono due leve per prevenire gli illeciti.

Sul fronte degli investimenti, la nuova Enpap ha sviluppato un apposito regolamento per la gestione del patrimonio.

Quest'ultimo, in prospettiva, sarà anche destinato ad attività che generano lavoro per la categoria (social impact bond). Ad ogni modo, le decisioni finanziarie saranno prodotte al termine di un processo organizzato per fasi (in modo da renderle tracciabili) con particolare attenzione al controllo del rischio. In più, gli attori dell'iter negli investimenti avranno ruoli diversi: nessuno deciderà in autonomia o avrà deleghe in bianco.

e però anche le altre casse di previdenza che hanno carenze in termini di "trasparenza" dovrebbero, a mio avviso adeguarsi, persino per la Covip l'autority che vigila sulle casse è difficile raccogliere dati sulle casse.

In particolare, a mio avviso, ad Inarcassa manca la trasparenza dei verbali delle delibere di CND e CDA che, almeno nelle parti essenziali, devono essere pubbliche e rintracciabili sul sito istituzionale perché possano essere note agli iscritti.

Oggi gli interessati, quando Inarcassa decide di non pubblicare sul sito, debbono rintracciare le normative dal notaio certificatore superando difficoltà di ogni tipo.

Oggi i verbali sono atti interni, per cui quando si riportano parti interessanti dei verbali non si può fare un semplice copia-incolla (si sarebbe passibile di sanzioni) ma bisogna digitalizzare, cambiare qualcosa etc., come pure se si ha bisogno di accedere, anche quali Delegati, ad atti e documenti presenti in Inarcassa, vengono frapposti mille ostacoli a termini del regolamento approvato dal CND.

Non credo di essere lontano dalla realtà se dico che, dopo l'approvazione del regolamento attuale, solo una piccolissima frazione percentuale delle richieste è stata esaudita.

Ringrazio per l'attenzione e invio i miei più cordiali saluti

Giuliano Arbizzani

Cesena, lì 24.2.2015

Precedente